RICORDANDO FALCONE E BORSELLINO: LA MAFIA PUÓ ESSERE
SCONFITTA?
La mafia nasce dal
rifiuto del dialogo, dal rifiuto del confronto, pertanto
nasce dal rifiuto dello Stato, inteso come
organizzazione costituita per il bene dei cittadini
Spesso
si cercano le origini della mafia in tante dietrologie,
assai più semplicemente dobbiamo capire che nelle
origini di qualsiasi comportamento malavitoso
confluiscono tutti i difetti umani. Comprendendo questo
potremo davvero educare le nuove generazioni ad essere
più consapevoli e civili. La mafia trova la sua cattiva
sorgente nella debolezza umana, non sapendo o non
volendo relazionarsi al prossimo, si trova rifugio
nell'egoismo e quindi nella prepotenza e nella
prevaricazione.
Ci si può chiedere perché la mafia abbia trovato terreno
fertile in Italia, e soprattutto in Sicilia. Va fatta
questa premessa: la mafia preferisce abitare nelle terre
di confine, nei 'porti di mare' e nelle isole, ma va a
nutrirsi al centro. L'Italia per molti secoli è stata
solo un'espressione geografica, come diceva il
Metternich, suddivisa in tanti staterelli, sono esistiti
troppi poteri e strapoteri in Italia. Anche questa
dolorosa divisione ha favorito la nascita di gruppi
malavitosi molto influenti sul piano politico. Tali
gruppi offrono un'illusoria protezione ed uniscono i
capi agli adepti con il fortissimo collante del ricatto.
Nell'organizzazione mafiosa c'è chi vuole spietatamente
proteggere e chi ha bisogno di essere disonestamente
protetto e diventa schiavo del suo protettore. Tali
“organizzazioni” necessitano di grande silenzio e omertà
per poter proseguire. Insinuandosi nei governi
costituiti possono corrodere con più facilità il tessuto
sociale di uno Stato, avendo così l'opportunità di
essere un governo trasversale. Nei Paesi in cui c'è una
chiarezza di rapporti tra istituzioni e cittadini non
attecchisce la mafia. Se le persone sono educate
all'onestà, alla solidarietà, alla lealtà, ci sarà un
logico rifiuto nei confronti di un potere protettivo
schiavista.
La mafia può senza dubbio essere sconfitta attraverso la
maturarazione civica di tutti.
Il sacrificio di persone straordinarie come i giudici
Falcone e Borsellino e tante altre persone come il
Presidente della Regione Sicilia, Pier Santi Mattarella,
il giudice Livatino, don Puglisi, non è stato vano.
Tutti coloro che hanno dato la vita, lottando spesso da
soli e non capiti, contro la mafia, ci hanno costretti a
riflettere, ad essere consapevoli ed ora sta a noi, ad
ognuno di noi continuare la loro opera. Quotidianamente,
nella disonestà imposta con arroganza, nella
dissimulazione, nella diffamazione, nella cattiva e
subdola assistenza sanitaria , nella disoccupazione,
nello sfruttamento, nel maltrattamento dei lavoratori,
nei messaggi perversi trasmessi da media ed educatori,
noi possiamo e dobbiamo individuare tracce mafiose
preoccupanti. Essere omertosi è un grave oltraggio nei
confronti di chi si vede privare della dignità di essere
umano da persone meschine, che desiderano però apparire
come 'uomini e donne d'onore'.
In una società disonesta, in cui i valori sono
rovesciati, molto probabilmente l'onore sta nel
disonore. In effetti mi è giunta notizia che anni fa un
dirigente, uomo molto pio, assai perbenista ..., disse
ad un suo onestissimo e zelante dipendente:”Lei deve
perdere la faccia, non io.” E iniziò a spirare il
venticello della diffamazione per questo lavoratore … .
Ma chi crede in tali diffamazioni, amplificandole ed
emarginando la persona, già colpita da tenebrosi
individui, ha caratteristiche mafiose.
Tutto l'onore va alla persona 'disonorata' dai
diffamatori, che deve trovare la forza di credere
nell'esistenza di una giustizia, che va oltre tutte le
'giustizie' umane. E dove si può trovare questa forza?
C'è una filosofia di vita per chi non crede, e una fede
religiosa per chi crede, che ci può aiutare ad essere
forti, coraggiosi e capaci di sconfiggere ogni tipo di
mafia: il Cristianesimo vissuto in modo autentico, con
onestà di pensiero e di azione.
La mafia, prima di diventare un orribile potere, nasce
da piccole situazioni di un vivere quotidiano ammalato e
quotidianamente deve venir sconfitta, solo così potremo
evitare di piangere per la morte di altri martiri. I
Paesi che hanno bisogno di tante vittime innocenti non
sono Paesi civili.
(di Daniela Asaro Romanoff - del 2013-05-23, su
www.lopinionista.it)
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LETTERA APERTA AL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO
MATTARELLA - II Parte
Per esteso -
pubblicato da
TUTTOSTORIA.netPresidente,
non è stato per niente facile scrivere la seconda parte
della
lettera a Lei indirizzata, perché ci ritroviamo
costretti a parlare di quei
poteri, che molto spesso ostacolano il nostro desiderio
di esprimerci.
Non è stato facile scrivere, perché pur essendo forte il
dovere morale di
segnalare certi fatti, raccontare delle verità scomode
ci rende un po' tristi,
ma ci sorregge la speranza che Lei, uomo saggio, molto
intelligente, colto
e preparato saprà comprendere le tante verità scomode
descritte in questa
lettera e siamo certi che saprà leggere anche tra le
righe.
Quanto avremmo desiderato farLe sapere che in questa
società c'è la
possibilità di dialogare!
Era davvero grande la nostra speranza per quanto
riguarda la capacità di
di rispettarsi vicendevolmente, di aprirsi, di
confrontarsi, di esporre varie
opinioni e giungere ad un accordo, avremmo voluto
constatare che esiste
la volontà di capire e perdonare. Abbiamo dovuto
purtroppo prendere atto
che molto spesso questa è la società del rifiuto
assoluto. Se si osa chiedere
il dialogo, viene chiamata la polizia, per allontanare
definitivamente chi
desidera comunicare, spiegare ... . C'è la spietatezza
assoluta.
Speriamo che Lei apprezzi la sincerità con la quale
questa lettera viene
scritta.
Cerchiamo di arrivare a quanto vorremmo comunicarLe ,
analizzando una
piccola parte del XXVI Canto dell'Inferno, relativo alla
Divina
Commedia, tutti noi lo abbiamo studiato a Scuola, e
forse questo è il
Canto che ci ha maggiormente colpiti.
"O frati," dissi, "che per cento milia
perigli siete giunti a l'occidente,
a questa tanto picciola vigilia
d'i nostri sensi ch'è del rimanente
non vogliate negar l'esperïenza,
di retro al sol, del mondo sanza gente.
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza".
Il grande poeta Dante Alighieri ammira il desiderio di
conoscenza di
Ulisse, ma colloca Ulisse all'Inferno, nella bolgia dei
fraudolenti, perché,
secondo il poeta, ha utilizzato male il suo desiderio di
partire sempre per
capire, ha superato i limiti umani, ha voluto essere
onnipotente, incitando
tanti altri ad agire come lui, motivo per il quale Dante
lo considera un
consigliere fraudolento. Dante Alighieri fa sue le
parole di Ulisse:”Fasti
non foste per viver come bruti, ma per seguir virtute e
conoscenza”.
Questo insegnamento viene offerto a noi tutti, ma allo
stesso tempo il
poeta desidera farci comprendere che la conoscenza
spinta agli estremi
limiti, senza una guida, una conoscenza così ambiziosa,
che ci allontana da
Dio, ci può portare a desiderare di essere superiori,
però questa superiorità
paradossalmente diventa inferiorità e distrugge l'essere
umano ... come si
può non pensare all'onnipotenza di tanti governanti
attuali, innanzi tutto in
ambito europeo, che danno un pessimo esempio ai
cittadini, che a loro
volta hanno la dannata ambizione di essere superiori
sempre e comunque.
Con la nostra prima lettera avevamo dimostrato
l'intenzione di portare
alla sua conoscenza come sono i rapporti tra i cittadini
europei, visti con
gli occhi di chi prepara la sua valigia, va ad
acquistare i biglietti per
viaggiare, si mette in fila per il Check-in in
aeroporto, ecc.ecc., gli occhi
dei normali cittadini, che non hanno il personale
domestico e l'areo
privato.
L'identità di un'Europa, che vuole essere unita così
“frettolosamente”,
spesso calpestando i diritti dei cittadini, ci appare
sbiadita, ci sembra che
sia un'identità virtuale imposta, resa reale senza
alcuno scrupolo, talvolta.
Probabilmente l'Europa non è ancora pronta per essere
unita.
Volevamo che Lei capisse quali possono essere i problemi
dell'Italia e
degli Italiani, inseriti in un contesto europeo creato
senza tener conto dei
cittadini, un contesto spinto oltre ogni limite, troppo
ambizioso e, quindi,
come Dante Alighieri ci fa notare, oltrepassare ogni
limite spesso può
essere svantaggioso. Ebbene, attraverso l'esperienza
della nostra
conoscente, che è andata a bussare ad una porta chiusa,
anche a causa del
perbenismo ipocrita, siamo riusciti a capire molte
terribili sfaccettature di
questa Europa, sfaccettature davvero brutte, che non
pensavamo potessero
esistere.
Oramai i governi ufficiali, anche in altre nazioni
europee, oseremmo dire,
soprattutto in altre nazioni, certamente appaiono,
rappresentano i vari
Paesi, ma quasi tutti i Paesi europei, pure quelli non
europei, sono in
realtà governati da poteri nascosti, che non sono più
neppure molto
nascosti, ma corrodono la società pericolosamente e
inesorabilmente.
Mi scuso per il plurale, che spesso adopero in questa
seconda lettera, non è
sicuramente il plurale maiestatico, me ne guarderei
bene, è solamente un
plurale dovuto al fatto che con queste lettere, esprimo
i pareri di tante altre
persone, che ho ascoltato attentamente.
La nostra conoscente è riuscita ad entrare in quella
casa, dove abita l'artista
da lei aiutato in molti modi con entusiasmo, ha portato
vari doni a tutti,
anche il libro prezioso sorgente di vita e verità, ha
cercato il dialogo, si è
scusata nel caso avesse in qualche modo
involontariamente offeso
qualcuno ... ebbene, è stata abbracciata e capita da una
signora anziana,
ma la figlia di quella signora l'ha strattonata e
malmenata, rifiutando il
dialogo in malo modo, ha urlato, le ha detto di
andarsene e ha chiamato
anche la polizia ... . I poliziotti sono arrivati, ma
erano visibilmente un po'
imbarazzati. A questo punto la persona maltrattata, pur
parlando e
comprendendo bene la lingua di quella nazione, a causa
dello shock subito,
capiva faticosamente il discorso dei poliziotti, ma è
riuscita a capire che
stavano parlando di manette ... . Le è stato detto che
avrebbero dovuto
portarla in carcere, ma loro non volevano eseguire
questo ordine che era
stato dato (da chi?), perché avevano potuto constatare
che era una persona
onesta, e che si trattava di un abuso di potere da parte
di certe persone,
pertanto è stata subito rilasciata.
“Che orrore” abbiamo detto tutti noi, suoi amici, ma lei
era serena, ha
affermato che per la prima volta in vita sua era
riuscita a perdonare chi
l'aveva ingiustamente aggredita, ed era anche riuscita a
pregare per loro.
“Ho fatto un passo aventi nel percorso della fede” ha
confermato.
Spontaneamente abbiamo pensato che l'abbraccio della
madre di quella
figlia imbestialita, ha un significato buono, ma anche
triste, forse un'intera
generazione di gente civile e disponibile non è riuscita
ad educare bene i
propri figli. Questo è un problema che si riscontra in
quasi tutti i Paesi del
mondo.
La nostra coraggiosa conoscente ci ha detto di essere
serena, ma noi,
diventati ormai suoi amici affezionatissimi e
sostenitori, inorriditi da
quanto ci era stato raccontato, abbiamo fatto delle
ricerche, utilizzando
bene un mezzo, che purtroppo spesso viene usato male:
Internet. Se
adoperato bene, soprattutto a scopi culturali, è davvero
uno strumento
meraviglioso.
La scoperta che abbiamo fatto è abbastanza inquietante.
Non ci si può
meravigliare se è stata maltrattata e volevano metterla
in carcere, questa
persona, avvicinata in modo suadente dall'artista, è
venuta in contatto con
un “gruppo” appartenente ad un forte potere
“sotterraneo”. Prima era stata
invitata all'evento musicale, poi, quando si sono resi
conto che è cristiana,
che sta lottando veramente per una società migliore con
principi e valori
morali, è stata malmenata e quasi “messa in carcere”,
perché
evidentemente alla serata dell'evento musicale sarebbe
accaduto qualcosa
che lei non doveva sapere e vedere ... .
Il “gruppo” pseudo-artistico non cerca amici, non crea
legami attraverso
Facebook, cerca solamente discepoli. E a questo punto
vorremmo
avvisare molte persone: anche Facebook può essere
utilissimo,
indispensabile per scopi culturali e per cercare parenti
lontani, ma state
attenti, se un artista molto conosciuto chiedesse la
vostra amicizia,
informatevi in merito alle sue intenzioni. Essere famosi
non significa
essere onesti.
Io ricordo volentieri un verso di una poesia di Boris
Pasternak:”Essere
famosi non è bello”. Riflettiamo, dal momento che fama e
ricchezza sono
diventate delle divinità e si fa di tutto per adorarle,
spesso entrando in
“gruppi” molto pericolosi.
Presidente, noi non vorremmo che i nostri giovani
onesti, quelli che non si
fanno abbindolare dai “gruppi sotterranei”, abbiano un
futuro ostacolato da
tali poteri, pronti a reprimere il loro ingegno e la
loro intelligenza, se non
fanno parte di certi sistemi.
Presidente, ci aiuti a liberare le vigne dalle piccole
volpi.
(Cantico dei Cantici 2:15)
“Prendeteci le volpi, le piccole volpi che guastano le
vigne, poiché le
nostre vigne sono in fiore!”.
I cuori degli uomini e delle donne, appartenenti a tali
poteri, che sempre di
più stanno perseguitando la gente onesta, sono più duri
della pietra.
Presidente, noi speriamo che Lei comprenda il
significato di questa
seconda lettera, considerato ciò che è accaduto, siamo
stati costretti ad
andare al nocciolo del problema, che corrode con
metodicità la nostra
cara Italia e tutta l'Europa. Come ho accennato
all'inizio della lettera, è
stato un dovere morale scrivere per far conoscere.
Se l'Europa non risolve certi gravissimi problemi,
facendo finta di non
vederli, la società civile non esisterà più.
Tali poteri, avvalendosi di persone convincenti e di
ideali all'apparenza
molto belli, sono organizzatissimi, e ormai il loro
programma è chiaro:
abolite le religioni, soppressa l'etica, eliminati il
confronto e il dialogo,
ridotta l'istruzione impartita ai giovani, avremo i
robot che comandano e i
robot che eseguono. Non ci sarà più memoria storica,
pertanto, in nome del
dio quattrino, avremo tanti separatismi, fatti apparire
come “doveri
morali” ... .
Che si tratti di un evento musicale per ottenere dei
“discepoli” o di una
guerra dichiarata per “una giusta causa”, l'intento è
sempre lo stesso:
annullare la volontà, l'intelligenza, l'identità,
l'originalità di ogni essere
umano, per poter avere il massimo controllo e ...
giocare con il
mappamondo, esattamente come fa
Hynkel (Charlie Chaplin) in un
famoso film: “The great dictator”, sempre attualissimo, un film che
dovrebbe farci riflettere.
La fantasia e la creatività verranno viste con sospetto,
e saranno molto, ma
davvero molto controllate, perché potrebbero veicolare
messaggi
pericolosi di libertà del pensiero.
Presidente, quanto è stato descritto sembra un futuro
fantascientifico, ma il
futuro è già presente: si viene picchiati ed eliminati
da un evento artistico,
perché ci si permette di dare importanza alla
spiritualità.
Presidente, noi crediamo che l'Italia, culla della
cultura umanistica,
dovrebbe far sentire di più la sua voce in questa Europa
robotizzata.
E' anche un mio hobby costruire dei piccoli e molto
semplici, davvero
semplici robot, ma facciamo in modo che certe istruzioni
siano impartite
nei laboratori scientifici delle scuole pubbliche,
scuole per tutti i cittadini,
dando il denaro sufficiente per attrezzare i laboratori:
Assembla il robot
...
Monta i servomotori nella parte inferiore del pezzo di
plastica,
verso il lato anteriore
...
.
Fissa le ruote al servo ...
Attacca un pezzo di velcro sul ricevitore e l'altro sul
gruppo
batteria.
... e attaccaci il ricevitore e il gruppo batteria.
Ora dovresti avere un robot che mostra due ruote nella
parte
anteriore .... .
Buttalo via se non funziona e costruisci un altro ... :
questa
istruzione è stata eseguita in una nazione considerata
civilissima,
una delle patrie della libertà del pensiero, ma,
“storicamente”, lì
abbondano troppi “gruppi” ; un essere umano è stato
buttato sulla
strada, pioveva, c'era un forte vento freddo, e arrivò
la polizia.
Presidente, non avremmo voluto trattenerla
ulteriormente,
rendendo ancora più lunga questa seconda lettera, non
avremmo
voluto dirlo, ma ci sentiamo in dovere di farlo.
In certe nazioni di questa Europa unita, tanta, troppa
gente non
riesce a capire quale sia la differenza tra Totò Riina e
i giudici
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Questa
constatazione ci
addolora assai profondamente.
Speriamo che l'Italia sia in grado di farsi comprendere
meglio e di
far comprendere che il fattore umano deve essere sempre
messo al
primo posto. Dialoghiamo e ancora dialoghiamo, che ci
sia il
vicendevole rispetto, se c'è un sincero rispetto, il
caos può
rientrare nell'ordine in tutti gli ambiti: politici,
scolastici, sanitari,
sportivi, musicali, ecc..
Abbiamo introdotto questa lettera con il canto XXVI
dell'Inferno,
forse non per caso.
Desideriamo essere davvero molto sinceri con questa
lettera e
sviscerare certi tabù.
Presidente, ci rivolgiamo a Lei come uomo di fede, che
si
raccoglie in preghiera, che crede. Per i giovani, e non
solo per i
giovani, oggigiorno quelle trappole, che spengono ogni
speranza,
hanno un nome ben preciso: sette sataniche.
La signora, che ha bussato alla porta chiusa, non ha
incontrato
solamente dei poteri più o meno nascosti, cerchiamo di
essere
sinceri fino in fondo e parliamo chiaramente.
Quell'artista, aiutato dalla signora, appartiene ad una
setta
satanica. Ha fatto capire che per avere successo con le
sue
canzoni, è stato costretto ad entrare in quella setta
... .
Io sono sicura che molti bravissimi cantanti e
cantautori italiani
non hanno di sicuro scelto quella strada e comunque sono
riusciti
ad esprimersi anche all'estero. E' importante dare
questo
messaggio ai nostri giovani, scegliere la via onesta dà
le
soddisfazioni più grandi e non rende schiavi.
Purtroppo le sette sataniche sono molte, Presidente, più
di quante
noi possiamo immaginare. Ai giovani frustrati aprono
molte vie,
alla gente di tute le età danno tanto, ma chiedono
tutto, e la gente
vende la propria anima, perché in una società
scristianizzata non si
sa più distinguere tra il bene e il male, pertanto, se
il male offre
tante possibilità, si va in quella direzione. Questo è
un problema
purtroppo molto sottovalutato anche dai religiosi.
Eppure il male
esiste e miete tante vittime. Nelle scuole si dovrebbe
parlare molto
di più dei terribili trabocchetti satanici, anche se
varie persone
prenderanno in giro questo tipo di educazione, rideranno
i
perbenisti e gli intellettuali, fingeranno di non
comprendere, ma io
mi sento di far presente certe situazioni proprio ad
intellettuali e
psicologi, che si credono onnipotenti: la violenza
giovanile fa
ridere? I giovani che ingoiano ovuli di cocaina vi fanno
ridere? I
tanti, troppi suicidi vi fanno ridere? Il femminicidio
vi fa ridere? E
voi psicologi chi riuscite a guarire?
Un medico arrogante e prepotente mi chiese.”Lei,
signora, va a
curarsi in Chiesa?”
“Soprattutto lì” risposi, e lui si tolse il camice e
scappò, mentre io
attonita lo guardavo. E' un medico questo?
Lo ribadiamo, noi non vogliamo che in un prossimo futuro
i nostri
giovani, i futuri cittadini, si ritrovino in scuole
sataniche, in
ospedali satanici, in ambienti artistici satanici, ecc.,
dove non
avranno la benché minima possibilità di interloquire.
Lo ripeto, Presidente, il nazismo è nell'aria di nuovo.
Noi abbiamo una testimonianza evidente, una persona
invitata ad
un evento musicale è stata rifiutata con violenza, con
diffamazioni
inventate e, se vogliamo essere sinceri, qualcuno le ha
detto
pure:”Io non posso essere un tuo amico, perché certe
regole me lo
impediscono, dimenticami.”
Quindi anche l'amicizia sarà controllata da certi
regolamenti?
I sentimenti dovranno essere telecomandati?
Riflettiamo, pensiamo, mi rivolgo a chi dovrebbe educare
e anche
a chi appartiene a certi “gruppi” ed è ad essi legato.
Scegliete la
libertà. Pensate, riflettete.
Concludendo, vorrei citare un verso di una canzone di
Fabrizio
Moro, che apprezzo molto:”Prima di sparare, pensa.”
E preghiamo per coloro che si sono incamminati lungo un
vicolo
cieco. Anche se ci maltrattano, noi cristiani abbiamo un
compito:
amare i nostri nemici.
Daniela Asaro Romanoff |