Ayrton, il ragazzo di S. Paolo
Chi poteva dare un volto umano alla F. 1 e cambiarla radicalmente? Sicuramente Ayrton Senna
Credo che ad Ayrton Senna sarebbe piaciuta la visita del cardinale Dionigi Tettamanzi all'autodromo di Monza nei giorni precedenti al GP d'Italia 2003. Il cardinale ha invitato gli addetti ai lavori "a governare in modo eticamente accettabile gli interessi economici. Mi permetto di aggiungere: il denaro va utilizzato, non si deve venire utilizzati".
Nel 1988, dopo l'incidente occorsogli sul tracciato di Montecarlo, Ayrton si avvicinò a Dio come mai gli era accaduto in passato. "Sono sempre stato cattolico, ma così, come un po' tutti lo sono - diceva - poi qualcuno mi ha parlato e mi ha fatto capire. Mia madre, mia sorella, che sono molto religiose e anche altri amici. Incredibile ma vero, leggo la Bibbia e immancabilmente vi trovo le risposte ai miei dubbi". [...] Fino a quel 1° maggio 1994 Ayrton subì sanzioni e minacce di sanzioni a causa della sua sincerità, onestà e soprattutto a causa del suo nuovo modo di vedere le cose. Pungolava la F. 1 con frasi del tipo "Ho superato tante battaglie, tanti momenti in cui c'erano delle persone che cercavano di distruggermi. Ma non ci sono riuscite. Io, al contrario, sono uscito rafforzato da queste lotte, convinto che in questo mondo superficiale molti valori si sono allontanati dalla realtà delle cose, molti valori che vanno invece difesi". Si rendeva conto, Ayrton, che è difficile cambiare il mondo, ma era convinto che ognuno possa dare il suo contributo. Lui si offriva con estrema dedizione e coraggio, in silenzio. "Quello che faccio davvero io per combattere la povertà non lo dirò mai. La F.1 è ben misera cosa rispetto a questa tragedia." Anche per questo Ayrton dovrebbe essere un esempio per molti giovani. Un esempio, ho scritto, e non un mito. Mitizzare è il peggior modo di ricordare, perchè nel desiderio di mito la passività e l'apatia trionfano. L'esempio, invece, ci impegna a pensare ed agire. E il miglior modo per ricordarlo è riuscire ad adoperarci per far prevalere sempre il fattore umano, affinchè il vivere in questo mondo sia un po' meno "sponsorizzato e selvaggio".
Dal libro "Piste degli autodromi piste dell'anima" di Daniela Asaro
Dal Libro di Serse Cosmi (con Enzo Bucchioni): "L'UOMO DEL FIUME. LA MIA VITA, IL MIO CALCIO" ed. Baldini Castoldi Dalai
"Non sono un moralista e neanche un bacchettone: ho passato la vita tra panchine e barricate.
Ma quando vedo dei ragazzi che hanno la faccia da calciatore, la macchina da calciatore, la fidanzata da calciatore e i vestiti da calciatore, allora penso che calciatori veri non lo diventeranno mai.
E faticheranno anche a diventare uomini."
Riflessione di Daniela Asaro
Grazie Serse per aver espresso queste tue opinioni che sono anche le mie opinioni e credo che tutta la gente di buon senso la pensi così, e allora abbiamo davvero un
calcio che esula dal buon senso, non è solo una mia impressione....
Mi piacciono moltissimo i versi di una canzone di Fabrizio De André che introducono il libro:
" ...DAI DIAMANTI NON NASCE NIENTE DAL LETAME NASCONO I FIORI... " ... meditiamo.
Tratto dal libretto "Festival dello Sport"Carta dei diritti del ragazzo nello sport
e Carta del Fair-Play.
SOLO OSSERVANDO QUESTI PRINCIPI
POSSO CONSIDERARMI UN
VERO SPORTIVO!